giovedì 6 agosto 2009

L'incrinatura

Il primo segnale è stato il cielo nero di due giorni fa, i cupi brontolii dei tuoni e poi la pioggia, scrosciante e veloce, finita poco dopo senza strascichi, pronta a cedere il passo al sole senza un lamento. Ma nell'aria è rimasto qualcosa. Quel qualcosa che, anche se da qui a dire che l'estate sta finendo ce ne vuole assai, fa capire che la parte più ruvida di questa stagione, quella insaziabile, implacabile, che prosciuga la terra e le menti, forse, sta per terminare. Per lasciare spazio a quelle giornate terse e croccanti, calde sì, ma di un caldo benigno, affettuoso, con i mattini freschi e le sere rapide e ventose. Lo si avverte appena questo cambiamento, come una sottilissima incrinatura su un piatto di porcellana, la vedo e non la vedo, da passarci il dito sopra pensando sia un capello, da dimenticarsene pure, ma che a ben guardare ritroveremo lì, ogni giorno un po' più scura e un po' più netta, fino al momento in cui si romperà. La intravedo in questo cielo blu cobalto, in questa mattina di brividi sulla pelle mentre vagavo in giardino con il caffè in mano, in questa città finalmente libera dalla confusione e dai rumori, nei volantini pubblicitari della campagna scuola che affollano la cassetta delle lettere. E' la parte più bella dell'estate quella che sta arrivando, quella che amo di più. Come un vecchio piatto della nonna che, proprio perché incrinato, è ancora più bello.

1 commento:

silvia ha detto...

Forse hai ragione ...ma visto che per me le vacanze cominceranno da lunedi...voglio pensare che ci saranno almeno altri 15 giorni d'estate !!!!

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