martedì 26 luglio 2011

In questi giorni

In questi giorni di pensieri che volano, che si rincorrono in cielo come queste nuvole che un attimo c’è il sole e subito dopo non c’è più e il vento a momenti è fin troppo fresco e vien da chiedersi se qualche buontempone non abbia rimescolato il calendario durante la notte e magari è già la fine di settembre e non me ne ero accorta. In questi giorni di cinema 3D, nemmeno fosse novembre, che la regola dice che al cinema al chiuso si va d’inverno mica d’estate, ma il bello è proprio questo filo di trasgressione nel sedersi in platea alla fine di luglio con l’aria condizionata e farsi trasportare nel mondo magico di Harry Potter, per poi uscire nella notte e ricordarsi dei film a luglio quando ero bambina, quelli nei cinema all’aperto, con i nomi romantici come il Primavera o il Chiar di Luna, e in un lampo rivedere quel vestitino a fiori e il ghiacciolo all’amarena che sceglievo perché mi piaceva ma anche per farmi venire le labbra più rosse di quelle delle attrici. In questi giorni di pulcina accompagnata di buon’ora a prendere il treno in uniforme perfetta e zaino da scoliosi, così euforica e felice in vista della sua settimana di campo scout che non è stato possibile resistere al contagio ed anche adesso che la casa è stranamente silenziosa non posso non ripensare al suo sguardo luccicante di allegria mentre mi diceva di smetterla con le raccomandazioni, e sorridere. In questi giorni di lunghissime notti insonni e stupidissima ansia a metà strada tra il petto e la gola, fatta di pensieri così sciocchi da guardarsi allo specchio al mattino e dirsi ma quanto sei scema, che però nel buio sembrano giganti insormontabili ed io minuscola formica. In questi giorni di ristorante tutte le sere, per tornare un po’ fidanzati, per rivedersi con gli amici e sperimentare insieme questi localini nuovi che al posto della fiorentina ti propinano l’hamburger di chianina che va tanto di moda o che ribattezzano il menu e il solito cinese diventa un asian fusion wok, vuoi mettere quanto sia più figo anche il solo dirlo, e chissà se alla fine rimpiangeremo la solita banalissima pizza. In questi giorni di estate cittadina che ho deciso di rallegrare con una fantastica jelly kelly fluorescente che mi si vede arrivare da lontano, perché l’umore ogni tanto va decisamente aiutato, anche con quel pizzico di sana stupidissima follia, che mi vedo riflessa nelle vetrine con la mia borsa che più verde speranza non si può, e rido.

lunedì 18 luglio 2011

Nel frattempo

Sì lo so, probabilmente non importa neppure che lo dica, direi che sia abbastanza evidente. Ultimamente sto un po’ disertando questo mio spazio speciale. Non so, è come se avessi premuto il tasto della pausa e mi trovassi in una specie di fermo immagine, di stand-by, e stessi lì ad aspettare. Aspettare cosa non so. Uno stimolo, uno slancio, una risata perduta, la semplice naturalezza di ogni giorno che rincorro e che non trovo. Sto lì a guardarmi, ad osservarmi, a monitorare le mie reazioni, i miei pensieri, le emozioni che mi scorrono sul viso. Devo capirmi meglio, aiutarmi e soprattutto, piacermi. Amarmi. Non è facile ma mi impegno al massimo per riuscirci. E così i pensieri mi scappano via, volano alti, troppo lontani per soffermarsi su questa tastiera, ed ogni giorno li guardo svanire e mi dico, domani. Un palloncino sgonfio, è così che mi sento, in attesa di essere rigonfiata ben bene ed appesa ad un filo, legata al polso di un bambino o appesa al lampadario per rallegrare una festa di compleanno. Nel frattempo, la notte è finalmente fresca, ho voglia del mio libro e di abbracciare mia figlia.

giovedì 7 luglio 2011

Il mio amico nemico

E’ arrivato anche luglio. Con il caldo, il cielo bianco di afa che non sai se sperare nel sole o nella pioggia, il cupo brontolio dei tuoni in lontananza e le notti tiepide che la sola idea di rincasare ti sembra un peccato mortale. Con un funerale che ha colto tutti di sorpresa, che mi ha lasciata triste, spaesata e commossa, a riflettere su come una persona lucida, perfetta ed invincibile debba improvvisamente andarsene così, e anche se gli anni erano tanti si resta comunque male, indifesi davanti all’inevitabile; ed allo stesso tempo mi accorgo che anche un momento buio in realtà nasconde una luce, che illumina il senso dei miei giorni e me li fa apparire più preziosi che mai. Luglio è arrivato con una cena di quelle scritte con la maiuscola, che inizi a cucinare alle sette di mattina e smetti solo pochi minuti prima che arrivino gli ospiti e con una quantità incredibile di calici da lavare, sia prima che dopo, che mi vien voglia di giurare che la prossima volta, cari signori miei, i Borgogna e gli Alsazia ve li berrete nei bicchieri di carta, ma che, nonostante lo sfinimento, mi lascia piena di soddisfazione. Ha portato uno splendido bouquet di cardi e girasoli, che chi mai penserebbe ai cardi per un bouquet, e invece che sorpresa, ma come sono belli, ci stanno d’incanto e poi durano un’eternità. E’ iniziato con uno stage di danza che la pulcina ha ultimato con successo, con quelle parole arrivate improvvisamente e che non ero ben sicura di voler sentire, perché se da un lato fa piacere sentirsi dire che c’è stoffa e che bisognerebbe pensare a dei cambiamenti importanti, dall’altro fa senz’altro un po’ paura. Luglio dei compiti per le vacanze, della lista dei libri da ordinare per il prossimo anno scolastico che non farò in tempo a chiudere gli occhi e sarà già settembre, di un apparecchio che brilla fiammante nella bocca della pulcina, dei saldi che sono già cominciati e che ancora non ho trovato il tempo, ma forse anche la voglia, di tuffarmici dentro. Sì, eccolo qua il mio amico nemico, questo mese che amo e che odio, che sa un po’ di vacanza anche andando al lavoro, che mi tramortisce togliendomi ogni briciola di energia ma che porta sempre con se i due giorni più belli della mia vita.

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