martedì 15 novembre 2011

Spento novembre

Indubbiamente il virus ci ha messo del suo, questo è poco ma è sicuro, perché una mezza giornata di corse in bagno metterebbe di malumore chiunque, ma nel mio caso capto anche qualcos’altro oltre al colorito grigioverde che mi è giunto in dono inaspettatamente. Come un senso di inadeguatezza, una sensazione di precarietà che mi fa guardare l’orologio in continuazione ed avvertire netta la sensazione di non farcela. A fare nulla e a fare tutto in realtà, che non è che abbia una scadenza specifica da rispettare, tipo un settequaranta da presentare o una multa da pagare entro il sennò scatta la mora, ma il tutto è talmente tanto che a volte mi sento soffocare e non riesco a metterlo in fila per benino, ad ammaestrarlo come una tigre al circo, che se ne sta lì buona sul piedistallo a ringhiare piano mentre il domatore schiocca la sua frusta. Se mi volto un attimo sento già la tigre slanciarsi su di me a fauci spalancate, ecco. Beh, detta così sembra quasi un’allucinazione, che invece no, non è, ma la sensazione di essere un po’ in bilico, in trincea, quella sì, permane, in questo novembre spento e dalla voce un po’ roca, che non sai se è raucedine o forse è solo uno che fuma troppo. Spento, come un po’ spenta mi sento io, che non so cosa farei per avere un pomeriggio vuoto da riempire solo con un ricettario da sfogliare e un forno da accendere.

2 commenti:

Isabel ha detto...

riprenditi presto!

Idee su Misura ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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